GUERRA RUSSIA – UCRAINA

( Europa e Internazionalizzazione )

GUERRA RUSSIA – UCRAINA

Nota di aggiornamento al 7 marzo

Le misure adottate dalla Ue.

Le sanzioni sono ampiamente allineate a quelle dei partner (Usa, UK, Canada, Giappone, Australia, Finlandia e altri). Si consolida l’azione contro la Bielorussia, rendendo il target geo-politico ed economico triplice.

Le misure si possono sommariamente dividere in tre grandi comparti:

– congelamento dei beni, divieto di ingresso nella Ue di entità fisiche e giuridiche e blocco dello spazio aereo;

– finanziarie, rivolte alla banca centrale Russa ed ai principali enti finanziari, inclusa la disconnessione di sette banche dallo SWIFT;

– commerciali su import ed export.

Con una successione di misure, la Ue ha “designato” uno straordinario numero di soggetti, fra politici, parlamentari, militari, oligarchi e società bloccandone beni e risorse finanziare detenute nella Ue. La più parte attengono alla Russia, incluso il Presidente Putin (che diviene il terzo leader politico sanzionato dalla Ue dopo Assad e Lukashenko) e la quasi totalità del suo governo e dei sostenitori nelle due repubbliche in Ucraina e in Bielorussia.

Le misure finanziarie congelano le riserve internazionali della banca centrale russa privandola della capacità di finanziarsi sui mercati internazionali. In parallelo, alle principali banche russe e, in generale, agli enti finanziari controllati da soggetti russi per oltre il 50% viene vietato di operare sui mercati monetario e finanziario Ue. Vengono inoltre vietate ogni forma di assistenza tecnica e finanziaria e bloccati i depositi superiori a 100.000 euro. Infine, alcune delle principali banche russe sono state escluse dal sistema internazionale di messaggistica finanziaria per l’effettuazione dei pagamenti (SWIFT).

Per quanto riguarda i flussi commerciali, l’importazione dalle due repubbliche in Ucraina è vietata in toto, mentre il divieto all’export verso di esse riguarda alcuni prodotti dei settori dei trasporti, delle TLC, dell’energia. Nei confronti della Russia non sono al momento in vigore restrizioni all’import, ma viene vietato l’export di numerosi prodotti a duplice uso, di alcuni beni e prodotti strategici per la prospezione e la raffinazione del petrolio, nonché di aeromobili e loro parti. Vigono inoltre, stringenti divieti per la fornitura di servizi collegati a tutte queste categorie di beni.

L’allegato fornisce una sintesi più dettagliata delle misure con i relativi riferimenti.

 

Misure compensative.

La Commissione sta esplorando alcune possibili opzioni per lenire l’impatto economico delle sanzioni alla Russia. Due elementi risultano centrali: l’aumento dei prezzi dell’energia e le potenziali ritorsioni da parte del Cremlino. Un primo pacchetto potrebbe essere adottato la prossima settimana in vista del vertice dei leader UE di Parigi (giovedì e venerdì prossimi).

Fra le ipotesi: il rinvio del pagamento di prestiti esistenti, nuova emissione di titoli di debito per coprire i picchi dei prezzi energetici, allentamento delle regole per gli aiuti di stato. I principali destinatari delle misure dovrebbero essere le imprese energivore e quelle più esposte alla concorrenza internazionale. L’elemento su cui sembra convergere la volontà delle capitali è l’adozione di un nuovo temporary framework per gli aiuti di Stato sulla falsariga di quello istituito per la pandemia.

 

Prime misure finanziarie introdotte dalla Russia.

Al manifestarsi dei primi effetti delle sanzioni europee e dei paesi partner, la Presidenza e la Banca Centrale Russa sono intervenuti varando una serie di misure a tutela del sistema finanziario e della moneta nazionale. La Banca Centrale Russa ha disposto la sospensione della cedibilità dei titoli detenuti da soggetti non residenti nella Federazione Russa, e l’aumento del tasso di sconto al 20%. Due decreti della Presidenza, e successive integrazioni, hanno inoltre introdotto una serie di misure nei confronti quei paesi (tra i quali l’Italia) che hanno compiuto azioni ostili (incluse quelle sanzionatorie) nei confronti di cittadini e persone giuridiche della Federazione.

In particolare, è stato previsto:

• l’obbligo per i residenti che svolgono un’attività estera (es. imprese esportatrici operanti nella Federazione) di vendere la quasi totalità (80%) dei proventi in valuta estera accreditati a partire dall’inizio del 2022;

• il divieto, per i residenti nella Federazione (ivi comprese le persone giuridiche), di: trasferire valuta estera su conti al di fuori della Federazione;

• il divieto per gli stessi residenti di effettuare trasferimenti di denaro senza aprire un conto bancario utilizzando i mezzi di pagamento elettronici forniti da provider esteri (es. Paypal);

• il divieto per i residenti di trasferire valuta estera in favore di soggetti non residenti nell’ambito di contratti di finanziamento;

• l’istituzione di una specifica procedura che i residenti devono effettuare per saldare i propri debiti in valuta estera di importo superiore ai 10 milioni di rubli mensili. In particolare, le somme dovute dovranno transitare – a parte deroghe espressamente concesse dalla Banca Centrale Russa o dal Ministero delle Finanze della Federazione – attraverso un conto di deposito dedicato aperto presso una banca della Federazione, e soggetto a controllo, che dovrà essere saldato esclusivamente in rubli.

È stata segnalata l’adozione di ulteriori provvedimenti da parte della Russia, dei quali, tuttavia, non si dispone ancora dei testi né dei riferimenti giuridici. Tra tali azioni potrebbe annoverarsi l’estensione delle norme che permettono il sequestro dei beni dei cittadini stranieri, in precedenza applicabili solo ai cittadini statunitensi, che comprendono la possibilità di imporre:

  • divieto di ingresso in Russia;
  • sequestro di beni finanziari e di altro tipo in Russia;
  • divieto di qualsiasi transazione relativa a proprietà e investimenti di entità sottoposte a restrizioni;
  • divieto di disporre di proprietà situate sul territorio russo;
  • sospensione delle attività delle persone giuridiche sotto il controllo di questi cittadini in Russia;
  • sospensione dei loro poteri nei consigli di amministrazione o altri organi di gestione di organizzazioni registrate sul territorio russo


Allegato

Rif.

Alessandro Coppi – Tel. 0577257209 – e-mail: a.coppi@confindustriatoscanasud.it